giovedì 3 giugno 2010

Gara di focaccia

Ieri ho organizzato una gara di focaccia tradizionale bitontina. I requisiti per l'ammissione dei candidati erano semplici, pochi ma di rara reperibilità:

1) La focaccia doveva essere prodotta a Bitonto (requisito scontato),
2) Erano ammesse solo le c.d. focacce di patate eventualmente condite con cipolla,
3) La focaccia doveva essere cotta su pietra.

Per difetto dei requisiti, segnatamente per difetto di cottura su pietra, venivano ammesse solo le focacce dell'antico forno Carlucci e del forno di San Giovanni. Ho fatto tale valutazione riferendomi alle mie conoscenze se scoprirò altri forni tradizionali sarò bel lieta di assaggiuarne la focaccia.

La giuria era formata dai miei commensali di ieri, tutti parenti ed amici, nel numero complessivo di dodici adulti e sei bambini. Impossibile emettere un verdetto. I bambini non hanno apprezzato particolarmente il gusto di una focaccia troppo diversa dai sapori a cui erano abituati quindi solidali tra loro si sono astenuti da valutazioni di merito. Gli adulti hanno apprezzato in blocco, in particolar modo gli anziani che hanno sfiorato l'estasi collettiva accompagnata nel casi di mio suocero da visioni mistiche. Nessuno è prevalso sull'altro. Alcuni hanno ritenuto la focaccia di San Giovanni più croccante e meglio cotta, altri hanno valutato la focaccia di Carlucci più profumata di olio d'oliva e meglio equilibrata nel gusto. Nessuno ha vinto, nessuno ha perso. Entrambi i forni hanno fatto un figurone e noi, deliziati dagli eccellenti prodotti, non possiamo che augurar loro lunga vita e fortuna.

     


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